Cosa deciderà Giorgia Meloni riguardo Ursula von der Leyen e come si orienterà il voto dell’Italia nelle imminenti nomine UE.
La settimana che si apre è di fondamentale importanza per le nomine dei principali incarichi dell’Unione Europea e anche per il ruolo dell’Italia di Giorgia Meloni. Martedì 16 luglio inizia la plenaria con la quasi certa riconferma di Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento Europeo.
Tuttavia, l’attenzione maggiore è riservata a giovedì 18 luglio, quando si terrà il voto segreto per la riconferma di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea.
Il ruolo di Giorgia Meloni e le trattative in corso
Giorgia Meloni, leader del partito Fratelli d’Italia e figura chiave nell’Ecr (Conservatori e Riformisti Europei), avrà un ruolo determinante in queste trattative. Ursula von der Leyen incontrerà la delegazione dell’Ecr per presentare il suo programma e cercare il loro supporto per la riconferma. Dopo questo incontro, è previsto un colloquio privato con Meloni per discutere le condizioni del sostegno italiano.
L’Italia punta ad ottenere una vicepresidenza e un portafoglio di rilievo, con particolare interesse per incarichi come la Concorrenza, il Mercato Interno, il Bilancio e gli Affari Economici. Il nome più accreditato per rappresentare l’Italia in queste posizioni di prestigio è quello di Raffaele Fitto, attualmente responsabile degli Affari UE e del PNRR. Tuttavia, le trattative sono ancora in corso e l’esito non è scontato.
Le divisioni all’interno dell’Ecr e le possibili implicazioni
La delegazione dell’Ecr, con i suoi 78 eurodeputati, non voterà in modo compatto. Le delegazioni di Polonia, Romania e Francia hanno già dichiarato il loro voto contrario a von der Leyen, mentre le delegazioni di Belgio e Repubblica Ceca sono inclini a votare a favore.
Questo scenario frammentato riflette le divergenze interne e potrebbe complicare il raggiungimento della maggioranza necessaria per von der Leyen, che mira a ottenere almeno 400 voti per garantire una riconferma sicura.
All’interno del centrodestra europeo, la situazione è altrettanto complessa. Se Antonio Tajani, leader del PPE, ha già espresso pieno supporto a von der Leyen, la Lega di Matteo Salvini si oppone fermamente alla sua riconferma.
Salvini ha criticato aspramente l’operato della Commissione uscente, soprattutto in relazione alla gestione della crisi ucraina. Questo dissenso interno potrebbe influenzare ulteriormente la decisione di Meloni, che potrebbe scegliere di astenersi, come ha fatto nell’ultimo Consiglio UE, o addirittura votare contro, come nei casi di Antonio Costa e Kaja Kallas.
La riconferma di Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento Europeo sembra invece garantita, con il sostegno unanime delle delegazioni italiane, dalla Lega a Fratelli d’Italia, dal PD al M5S.